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Il maestro venerabile è nudo

È tutta finzione, ormai. Più si riflette, maggiore appare in trasparenza la sceneggiatura della commedia all’italiana che sta andando in onda nel Parlamento a Camere unificate per l’elezione del nuovo presidente della Repubblica. I giornali ed i giornalisti Tv si danno da fare per raccontare di improbabili trattative che non possono decidere nulla, di incontri casuali che appaiono fra sconosciuti, di nomi irreali che avrebbero la possibilità di assurgere alla prima carica dello Stato italiano. Ma chi legge gli articoli del presente sito sa bene che già da un anno, a partire dunque dalla indicazione di Draghi da parte del presidente della Repubblica italiana e la contestuale sottomissione obbediente delle formazioni politiche italiane, si erano decise le sorti della nazione (vedi anche l’articolo Il Draghinale).
     Gli apparentemente indaffarati Salvini, Conte, Letta, Meloni, anche loro fingendo, cercano di dimostrare al paese che esistono ancora i partiti politici, intesi come organi di collegamento fra la base popolare e le stanze del potere. Ma l’impressione, istintiva per i più, consapevole per coloro che leggono i quotidiani tutti i giorni, è quella di un paese alla deriva completamente staccato dal reale centro invisibile del potere, di cui si avverte chiara la presenza quando si assiste a decisioni paradossali difficilmente identificabili, e si vuol tentare con la logica di ricostruire i metodi decisionali di vertice.
     Qualche giorno fa è stato reso noto un sondaggio svolto per conto de "Il Fatto quotidiano", sul gradimento della gente comune del sostituto dell’attuale presidente Sergio Mattarella, al quale avrebbero risposto in quasi trentamila. Pur con tutte le prudenze del caso, essendo troppo spesso i sondaggi piegati alle volontà di vertice, e tenendo conto che il lettore tipo di quel giornale, l’unico che si vanta di non prendere soldi dai contributi pubblici, potrebbe essere orientativamente di centrosinistra, i risultati destano incredulità e meraviglia. Infatti i due nomi maggiormente indicati sono stati quelli di Romano Prodi e Pierluigi Bersani. Nomi nostalgici di un centrosinistra ormai inesistente, ma che la dice lunga sulla matura capacità di intendere e volere dell’italiano medio: il primo è stato riconosciuto come un ottimo presidente del Consiglio dei ministri nelle due opportunità avute nel 1996 e nel 2006, il secondo forse stimato per la coerenza come mancato presidente del Consiglio nel 2013, non essendosi sottomesso ad un governo col sostegno di Berlusconi.
     Nel mentre proprio ieri è andata in onda a camere unificate la prima puntata della finzione sull’elezione del nuovo presidente degli italiani, rappresentata da un gran numero di schede bianche infarcite di nomi che nessuno si sarebbe aspettato di vedere. Un tentativo di far credere al paese che i partiti esistono davvero, che hanno potere decisionale finalizzato al bene degli italiani, e che sono lì, a lavorare giorno e notte, per trovare un nome "condiviso": ma condiviso da chi?
     Poi in serata, mentre i confusi italiani cercavano di interpretare il disordine apparente che regna sull’elezione del nuovo presidente, una esauriente spiegazione di come starebbero effettivamente le cose nel paese arriva dai giornalisti d’inchiesta di Rai3, rappresentati dal coraggioso Sigfrido Ranucci: sulla "strategia della tensione" si intravvederebbero finalmente dei mandanti. La strage di Bologna, le bombe sui treni, addirittura l’omicidio del fratello dell’attuale presidente della Repubblica, sarebbero secondo alcune ipotesi investigative riconducibili alle logge massoniche di vertice, la P1, mente decisionale, e la P2 organo esecutivo. Licio Gelli è messo a nudo.
     Non sono novità per chi ha letto gli articoli di questo sito, sul quale è già stata analiticamente ricostruita la vera natura del vertice massonico che ha dominato e continua a dominare l’Italia, e che probabilmente ora sta raccogliendo i frutti della totale sottomissione dei politici nazionali e di quelli che si continua impropriamente a chiamare "partiti". Addirittura anche dietro l’assassinio di Piersanti Mattarella sarebbe possibile scorgere le menti fredde ed omicide di mandanti massoni, per colpire il tentativo moroteo di far entrare i comunisti nel circuito delle forze di governo del paese.
     È il momento di chiedere alla massoneria italiana, a tutte le varie credenze, che intenzioni hanno. Vogliono continuare sulla strada forse indicata da personaggi subdoli come Giulio Andreotti e Francesco Cossiga, attuata poi dal complottista Gelli, o intendono finalmente riprendere la via della vera saggezza massonica, ispirata ai principi della Rivoluzione francese del 1789?
     Sappiano i vari massoni, di base e di punta, che si è giunti ad un bivio. È ormai inutile continuare a nascondere logge di vertice, come la fantomatica "Ungheria", o le "cosche" massoniche del sud che al loro interno assorbono e proteggono i capi delle organizzazioni mafiose, 'ndranghetiste, e camorriste. Il paese è stanco, ma soprattutto ormai maturo e consapevole di avere a che fare con personaggi appropriatisi delle tecniche e dei mascheramenti massonici per creare centrali delinquenziali nazionali che stanno erodendo i beni sociali.
     Gli italiani sono tristi e sfiduciati: cerchiamo di correre ai ripari prima che sia troppo tardi.



di Giovanni Corrao - 25/01/2022



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