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La lunga attesa è finita; la Sardegna dopo tanti anni ha una presidente di regione donna, Alessandra Todde; il centrodestra perde le elezioni, i vincitori brindano e cantano la vittoria, i perdenti si scaldano per la resa dei conti, che fatalmente li costringerà ad ingoiare rospi duri da digerire, visti i prossimi appuntamenti elettorali in Abruzzo, in Basilicata, nonché le elezioni europee che di certo non vorranno piu' perdere. L'enfasi della vittoria, espressa tra abbracci, baci, e canti, copre pero' l'urgenza di una profonda riflessione che probabilmente ridimensiona l'orgoglio della vittoria sulla quale, forse, starebbe anche bene un pizzico di umilta'. PD e Cinque Stelle dovranno governare insieme, decidere insieme come risolvere i problemi della regione, servirsi delle persone piu' oneste e preparate, evitando le becere logiche di potere dei partiti che impongono le loro figurine a prescindere dalle reali competenze, senza le quali oggi non si può governare. I cittadini sardi hanno votato per il cambiamento, hanno votato soprattutto per una donna conosciuta per la sua attività e per le sue capacita' ed ora le loro aspettative sono alte e speculari ai loro alti bisogni e i vincitori non dovranno deluderle. Mi chiedo allora che significato ha lo sbandieramento di un "campo largo" che largo non è, visto che una parte del centrosinistra non è stata coinvolta ed un'altra ha percorso la sua strada distaccandosi da una logica politica dalla quale, se non tardiamo a liberarci, finiremo per ridurre la nobiltà della Politica a tifoseria. Se nel paese circa il 50% dei cittadini non va a votare, non è ora di domandarsi il perché? Destra e sinistra non convincono piu', sono solo cartelli elettorali, finalizzati alla vittoria a prescindere da un progetto politico, da valori condivisi, da una unica linea di politica estera, di politica economica, di politica sociale e culturale. E' per questo urgente cambiare la legge elettorale e restituire ai cittadini in diritto, oggi negato, di scegliere i loro rappresentanti, che con questa legge sono scelti di fatto dai segretari politici. La politica torni ad essere attrattiva per le giovani generazioni che hanno bisogno di un confronto fatto su un campo vasto di proposta, che non può più essere ridotto al binomio destra/sinistra, ma che accolga sia il pensiero divergente che quello democratico, laico e libero, di cui il nostro mondo sballottato dalla velocità del cambiamento, che tutto trita, consuma, ha un grande bisogno. Oggi il metodo non è piu' confrontarsi sui contenuti, per consolidare una alleanza che trae la sua forza dalla condivisione di un progetto nel quale il popolo si può riconoscere, ma semplicemente allearsi per vincere, poi si vedrà come governare, magari con le logiche spartitorie, che quasi sempre finiscono per cancellare i migliori propositi per concretizzare nei fatti il bene comune. L'impressione è che il trionfalismo del centrosinistra non tenga conto che ha vinto di certo per la brava candidata, ma soprattutto per il voto disgiunto, senza il quale avrebbe di nuovo perso, e perché il centrodestra si è logorato internamente sulla scelta del candidato presidente e la presidente del Consiglio ha voluto imporre con pacchiana sfrontatezza la sua faccia, il suo potere, al popolo sardo, sottovalutando il suo orgoglio, la sua storia, i suoi bisogni, il suo spirito libertario. Noi Repubblicani Europei auguriamo buon lavoro alla presidente Todde e ci auguriamo che le sue scelte siano il più possibili libere da logiche partitocratiche per costruire un migliore futuro ai cittadini sardi e restituire alla regione tutta la luce della sua meravigliosa cultura e della sua storia.
di Luciana Sbarbati - 28/02/2024
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