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Le prossime elezioni politiche del 2023 viste dal Colle più alto

Mentre viene pubblicato il presente articolo è in corso la quinta votazione per l'elezione del nuovo presidente della Repubblica. Non è possibile sapere quanto durerà il tira e molla fra le forze politiche. È solo chiaro per il momento che nessuno dei due schieramenti, centrodestra e centrosinistra, ha la forza per eleggere il nuovo inquilino del Quirinale.
     Come fatto presente nei precedenti commenti pubblicati sul presente sito, l'impressione è che il nome del nuovo presidente ci sia già, e non può che essere quello di Mario Draghi: europeista convinto dal nome ben noto, probabilmente ben addentro al "sistema" di vertice, affidabile dal punto di vista dei poteri che contano, e soprattutto messo in pista un anno fa da Sergio Mattarella. Quindi, di riflesso, a smuovere le acque dei cosiddetti partiti sarebbe la ricerca di un nuovo assetto politico del Governo in previsione delle fondamentali elezioni del prossimo anno.
     Per cercare di trovare un filo conduttore che colleghi le trattative in corso non si può prescindere dalle considerazioni esposte nell'articolo "Chi ha tradito Matteo Salvini?", nel quale si è supposto che nell'agosto del 2019 fossero state fatte promesse illusorie al leader della Lega allorché fece cadere il governo giallo-verde del Conte I, confidando in imminenti elezioni politiche anticipate. In sostanza Matteo Salvini avrebbe creduto a possibili assicurazioni da parte del Pd per un veloce sbocco elettorale, ipotesi che poi si sarebbe rivelata falsa e messa in giro solo per togliere l'osso dai denti dall'allora ministro degli Interni e creare, come si sa, il governo giallo-rosso del Conte II, targato "centrosinistra". Tale possibilità muove dalla considerazione palese che anche il leader del Carroccio sapesse far di conti, ed avrebbe dovuto pensare ad una possibile alleanza alternativa a quella che lui fece cadere.
     Allora, se fosse vera l'ipotesi sopra esposta, di un Salvini dal dente avvelenato e pronto a ricambiare, la situazione di indeterminazione assumerebbe un'altra fisionomia. Non più dovuta alle consultazioni per il nome del nuovo presidente, che sarebbe Draghi, ma per la composizione di prossibili nuove alleanze che portino negli intendimenti del cartello di centrodestra ad una sua vittoria elettorale nel prossimo 2023.
     Se così fosse, Salvini potrebbe aver messo in campo un ragionamento che possa portare ad una riedizione dell'alleanza con i Cinquestelle. Come? Allettando i grillini con una proposta difficile da rifiutare: offrendo loro la presidenza del Consiglio in cambio di uno sganciamento dal Pd. Ovvero: mentre diventerebbe indispensabile togliere Draghi dalla carica che attualmente occupa per destinarlo al Quirinale, i grillini avrebbero Di Maio alla carica di nuovo premier, ed i dem sarebbero messi da parte, o con ministeri di secondo piano, o addirittura lasciando che loro stessi si tengano fuori dal prossimo governo. Una tale manovra, di cui nessuno parla, ma realistica, sarebbe temuta da Enrico Letta il quali infatti si muove con grande cautela, e sarebbe osteggiata da Giuseppe Conte pretendento che Draghi resti al suo posto, per evitare che le decisioni vengano prese sopra la sua testa e soprattutto che tutti capiscano che a comandare nel M5s sia ancora Di Maio.
     Nonostante il cartello di centrodestra continui a ostentare compattezza nella forma, secondo il ragionamento fin qui condotto nella sostanza sullo sfondo si prospetterebbe una maggioranza con la Lega, Forza Italia, Italia Viva, e Cinquestelle, con una probabile presidenza del Consiglio grillina. Non si sa a quel punto, eventualmente, quale potrebbe essere la decisione del Partito democratico. A bloccare il tutto, per il momento, c'è il leader dei Cinquestelle, Conte. Sapremo fra non molto se i ragionamenti esposti sono corretti: ci vuole infatti del tempo per far maturare, o respingere, proposte di un certo rilievo politico.
     Se i tasselli del quadro di insieme illustrato dovessero ad un certo punto combaciare, il fronte del centrodestra arriverebbe più forte al traguardo elettorale venturo e soprattutto Salvini recupererebbe il terreno perso, ed il M5s potrebbe pensare ad un ritorno di voti a scapito del Pd.
     Qualcuno sta pensando che si tratti di fantapolitica? Considerazione legittima. Per fortuna per avere risposte concrete non resta molto da aspettare.

di Giovanni Corrao - 28/01/2022



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