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Alle dichiarazioni di intenti, quelle che servono per dare ai cittadini l’immagine di purezza politica, di sentimenti morali, di tranquillità, si sostituiscono improvvisamente le azioni furbesche, le manovre subdole, le trappole ed i trabocchetti. E per una volta concordiamo con stampa e Tv, attentamente guidate da chi più in alto non potrebbe stare: Grillo ed i suoi seguaci sono degli ingenui, cibo politico da sgranocchiare con tutta calma, da chi ha intelligenza da vendere, utilizza metodi raffinati e collaudati, avendo vissuto in ambienti oscuri e pericolosi, dove ha maturato senso di difesa e pronta capacità di reazione. Ma quali sarebbero queste dichiarazioni di purezza, e chi le avrebbe promosse? 1) Matteo Salvini dichiara che il popolo ha premiato soprattutto Lega e 5 Stelle: ed è giusto che queste due formazioni assumano la responsabilità delle presidenze delle camere. 2) Il Pd, offeso ed indignato, afferma solennemente che non parteciperà a maggioranze di governo, restando all’opposizione. 3) Il Movimento 5 stelle afferma che senza di loro non si può fare alcun governo, e questa volta non si tirerà indietro, acconsentendo ad accordi politici, purché fatti alla luce del sole. 4) Berlusconi, capo esclusivo riconosciuto del suo partito, Forza Italia, afferma che sarà lui il regista delle manovre che coinvolgeranno il centrodestra. Le pie e sante illusioni si fermano qui: prima di quanto si potesse legittimamente immaginare. Perché anche chi scrive, ancora una volta credendo alle solenni dichiarazioni pubbliche, aveva immaginato che la presidenza del Senato sarebbe stata appannaggio della Lega, e quella della Camera dei deputati sarebbe stata affidata ad un cinque stelle. Invece, entrano in campo i soliti personaggi che vivono nell’ombra, che si cibano di silenzio, invisibili anche ai radar dei pipistrelli. E cosa ti inventano, con il solito colpo di genio? Che se Salvini ambisce ad essere il leader del governo a trazione centrodestrista, almeno la carica del presidente di Palazzo Madama dovrebbe lasciarla al secondo partito della coalizione vincente: appunto a Forza Italia. Naturalmente, come si è soliti fare in quegli ambienti di bravi giocatori di scacchi, si riservano di tirar fuori la mossa da scacco matto. Salvini, che vuol dare l’Idea di essere persona per bene, tiene a bada con facilità le aspettative del popolo leghista, e con magnanimità concede a Fi di poter esprimere il nome del Presidente del Senato. Ed ecco la trappola n. 1: dal buio delle segrete stanze di centrodestra esce volutamente fuori un nome che i 5 stelle non possono accettare. Autoescludendosi. Siamo appena partiti con la nuova legislatura, ma già arrivati all’epilogo. Per delle volpi giunte con fatica nelle stanze oscure della cupola che domina il paese, è un gioco da ragazzi far irritare i grillini, facendo sì che si mettano in un angolo da soli. Perché se è vero che oltre il 32% di voti sono andati al movimento di Beppe Grillo, è ancor pur vero che il restante 67% di voti sono sotto il controllo esclusivo della forma occulta di potere che domina il paese. Non resta ora che attendere le fantasiose modalità con le quali il Pd rientrerà in gioco, passando dalle finestre degli spogliatoi, per poter alla fine affermare che il rosatellum avrà perfettamente svolto il compito affidatogli: 1 - Quello di ripristinare nel paese una maggioranza di centrodestra, se necessario appoggiata dal centrosinistra, in sintonia con le convinzioni fasciste dei padrini e padroni d’Italia. 2 - Quello di levare potere proprio alla formazione che ha elaborato l'ultima legge elettorale, il Pd, che l'ha addirittura fatta approvare a colpi di fiducia, per evitare che venisse modificata. 3 - Quello di tenere fuori dal gioco politico le illusioni un uomo coraggioso, Beppe Grillo, che in pochi anni è riuscito a creare un baluardo alla corruzione, fino a pochi anni fa persino difficile da immaginare.
di Giovanni Corrao - 23/03/2018
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