L'assemblea regionale sarda dell'Mre
Cagliari 24/01/2009
L'Assemblea regionale sarda del Movimento
repubblicani europei si è svolta il 24 gennaio 2009 alla presenza del Segretario nazionale
dell'Mre, senatrice Luciana Sbarbati, già più volte parlamentare europea, ed
eletta lo scorso anno nelle liste del Pd proprio nella circoscrizione senatoriale della
Sardegna.
Il Movimento ha dei candidati schierati per le prossime
elezioni regionali del 15 e 16 febbraio: a Cagliari, nella lista dei "Rosso Mori", sono presenti
Ignazio Berri e Gianni Liguori, mentre ad Oristano l'amica Anna
Maria Uras è presente nella lista del Partito democratico.
Alla manifestazione svoltasi in una gremita sala
dell'Hotel Mediterraneo di Cagliari hanno partecipato, oltre a numerosissimi repubblicani,
anche alcuni esponenti degli altri partiti politici. Tra questi hanno preso la parola il
Commissario politico del Pd, sen. Achille Passoni, e Gesuino Muledda,
sardista già assessore regionale all'agricoltura, ed altri importanti leaders, che hanno
brevemente esposto le posizioni programmatiche e strategiche delle proprie forze
politiche, e messo in evidenza l'importanza di quei repubblicani che sono rimasti ancorati
ai valori di libertà propri della sinistra italiana ed europea.
La senatrice Sbarbati, già presente più volte in Sardegna, e presentatrice di numerose interpellanze ed interrogazioni, ha preso la parola per raccogliere e sintetizzare gli spunti politici emersi durante la discussione, concludendo autorevolmente il dibattito ed illustrando le indicazioni strategiche sul prossimo futuro politico del paese, ma anche dell'isola e dell'Europa unita.
Diamo di seguito una sintesi di alcuni interessanti
interventi esposti da amici di fede repubblicana e mazziniana.
Luciana Sbarbati - Ha enfatizzato il rapporto politico e culturale con l'area
sardista di sinistra, perché il codice genetico libertario del repubblicani può
tranquillamente specchiarsi e raffrontarsi con lo spirito sardista autonomista. Sulla legge
quadro per il Federalismo l'Mre ha votato contro insieme all'Udc, mentre altri si sono
astenuti. Si è in presenza di una legge di riforma costituzionale trattata come una legge
ordinaria. Non è possibile demandare al Governo questioni di primaria importanza per la
Nazione, ed espropriare il Parlamento delle sue prerogative. Questa licenziata non è una
legge sul federalismo, e toglie al Parlamento la sua operatività decisionale. Noi
repubblicani europei abbiamo fattivamente contribuito a creare l'Ulivo, e abbiamo
lavorato successivamente per giungere al Pd: ma non a "questo" Pd. Dunque non vi è motivo per sciogliere l'Mre anche se siamo nel Pd. L'impegno dei
repubblicani di sinistra non mancherà mai per garantire la crescita di questa nazione
italiana che amiamo, ed è per questo che il nostro impegno politico travalica i limiti della
convenienza per diventare passione ed amore per la nostra patria.
Lello Puddu - Da storico qual é, ha riannodato i fili della tradizione
repubblicana storica a quella del sardismo di sinistra, in nome di un autonomismo che
deve essere il percorso principale per garantire un futuro di benessere alla Nazione sarda.
E da imprenditore ha rimarcato la necessità per le imprese sarde di poter partecipare alla
pari con le imprese continentali, chiedendosi: a cosa serve il Segreto di Stato sulla strada
Sassari-Olbia, inserita tra le opere primarie per lo svolgimento del G8 nell'isola di La
Maddalena? I repubblicani, ha rimarcato, non vanno al potere, ma al governo: come in
quello storico Moro-La Malfa (Ugo), quando si instaurò per la prima volta il Ministero dei
Beni culturali, e si vararono leggi fondamentali per il paese, come la Legge Bucalossi o la
autodichiarazione dei redditi da parte dei cittadini. Riguardo al governo regionale uscente,
ha sostenuto che ci sono state ombre e luci. Sicuramente positivo è il giudizio che la Corte
dei Conti ha dato sul Bilancio regionale. In un sistema repubblicano, ha sostenuto,
dovrebbero essere eletti i più onesti e capaci, gli altri poco limpidi vanno mandati a casa.
Ed è proprio in tale contesto la nostra funzione principale: quella di saper essere da
stimolo e critica, senza timori o tentennamenti, mai appiattendosi sulle posizioni altrui.
Nella nostra cultura, ha concluso, c'è la democrazia laica di Mazzini, Cattaneo, Garibaldi,
ma anche quella di Gramsci, perché noi siamo di sinistra.
Gianni Liguori - Ha aperto l'intervento con il commosso ricordo di alcuni amici repubblicani che ci hanno recentemente lasciati, per affrontare immediatamente i temi politici legati al dibattito preelettorale. Ha tratteggiato per grandi linee la problematica relativa alle Amministrazioni pubbliche, ed avanzato ipotesi per lo snellimento delle procedure burocratiche, da profondo conoscitore dei meandri dell'apparato pubblico qual è, dopo i numerosi anni passati a dirigere settori di vari assessorati regionali. Ha espresso un giudizio moderatamente positivo della Giunta regionale uscente, analizzando soprattutto gli aspetti programmatici relativi alla salvaguardia ambientale per un accorto utilizzo del territorio, rivolgendo un'attenzione particolare all'assetto idrogeologico ed idrologico del territorio.
Marcello Tuveri - L'intervento dello storico esponente repubblicano, è stato
di carattere prevalentemente tecnico, soprattutto affrontando da esperto
costituzionalista la legge quadro sul Federalismo, approvata di recente. Tuveri asserisce
che si tratta di un dispositivo di carattere prevalentemente tributario, ispirato ad una
chiara concezione neocentrista, e che le norme ivi contenute c'entrano poco col
federalismo nobile di concezione Cattaneana. Infatti il federalismo dovrebbe
rappresentare un patto fra uguali, per garantire ai cittadini il massimo di libertà e
benessere.
Angelino Olmeo - Valente tecnico, esperto soprattutto in agricoltura, ha
affermato che il settore è assolutamente distante dalla coscienza collettiva della gente. E'
un settore produttivo che non potrà più essere centrale dal punto di vista strategico, ha
sostenuto Olmeo, ma ha tuttavia un grande valore fondante. E proprio tra le cose non
sufficientemente affrontate dalla Giunta Soru ci sarebbe proprio il settore agropastorale, in quanto la parte relativa del programma elettorale del 2004, che abbiamo anche noi
contribuito a redigere, è stata in gran parte inattuata.
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